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Il collezionismo

 Collezionare, dal latino collìgere, cioè legare insieme, indica la pratica di collegare tra loro oggetti talvolta in base a criteri razionali, altre secondo logiche personali, oppure a seguito del condizionamento da parte di altri individui, gruppi o della società, generando l’induzione al collezionismo.

Il collezionismo è un’attività praticata nel tempo libero sia per interesse, che per divertimento, e consiste nella raccolta di oggetti, di una particolare categoria, organizzati, catalogati e spesso esposti.

Alcuni individui si focalizzano su una precisa area d’interesse, come i francobolli di un’epoca particolare o le monete in oro, altri prediligono collezioni di svariati oggetti.

L’abitudine a raccogliere in maniera sistematica oggetti o documenti che possono appartenere ad ogni campo, da quello storico a quello scientifico, è nota fin dall’epoca romana.

Cesare e Pompeo ad esempio sono noti per le loro collezioni di trofei di guerra, Carlo Magno per la sua collezione di oggetti antiche.

Tra il XV ed il XVI secolo la fioritura delle arti figurative ha dato vita alla costituzione di collezioni private, come ad esempio quelle dei Medici, dei Visconti e dei Gonzaga.

Collezionismo è nelle corti europee sinonimo di prestigio dinastico.

Tuttavia, anche la piccola aristocrazia inizia a collezionare dipinti, in particolare, nature morte, ritratti, paesaggi, battaglie, senza dubbio opere poco onerose ed impegnative e per questo alla portata di molti.

È così che il collezionismo inizia a dilagare e a non essere più solo ad esclusivo appannaggio di pochi.

La scienza è generatrice del collezionismo moderno, è collegato al pensiero scientifico perché impone un ordine a qualsiasi fenomeno, lo organizza razionalmente, secondo una logica.

Il collezionista come lo scienziato deve vedere, toccare, smontare, sezionare e poi spiegare a chi chiede informazioni.

I sistemi di classificazione elaborati in campo scientifico diventano supporto per qualsiasi attività collezionistica, ad esempio un catalogo di francobolli è impostato secondo termini scientifici, e risponde ad un utilizzo in ambito scientifico, come ad esempio per la storia postale.

Grazie all’opera monumentale di Carlo Linneo, nome italianizzato del naturalista svedese, nel 1735, di dare un ordine razionale a tutti gli esseri viventi, oggi sarebbe impossibile qualsiasi forma di collezionismo in ambito naturalistico.

Tra fine XVI e XVIII secolo nasce un considerevole numero di manuali  che forniscono non solo un ordine all’universo, ma hanno una doppia valenza, cioè si propongono come punto di riferimento e  di partenza per le ricerche successive e al contempo, forniscono griglie logiche per la nascita di un collezionismo universale.

I Italia 2/3 della popolazione colleziona qualcosa, proprio come negli Stati Uniti o in Canada e lo stesso livello di collezionismo, prende piede in paesi come la Cina o il Giappone.

Il collezionismo rappresenta un efficace motore economico perché incrementa la propensione all’acquisto, in base alle capacità di spesa dell’individuo, ma è anche educativo e culturale; da circa vent’anni, la passione del collezionare oggetti si è evoluta per due motivi: vasta possibilità di scelta degli oggetti e bassi costi per iniziare una collezione, come ad esempio il gadget regalato ad una fiera, un oggettino fornito in regalo insieme ad un prodotto della grande industria, o ancora la raccolta di punti per ottenere il regalo “firmato”.

Il collezionismo si propone come un fenomeno aggregativo con una spiccata rilevanza sociale, basti pensare ai circoli promossi in nome di un’automobile o moto da collezione, che porta alla creazione e al potenziamento di gruppi socio-culturali omogenei e dinamici, aperti a nuove forme di socializzazione, grazie al momento conviviale dei viaggi, dei pranzi e delle degustazioni.

Il collezionista che entra a far parte di un gruppo accetta convenzioni, comportamenti e ritualità, ma desidera superare nella quantità, nella qualità e nell’originalità gli altri collezionisti con i quali socializza o compete e,  proprio questo desiderio dell’eccellenza, ha portato in molti casi alla nascita di musei dedicati a particolari oggetti.

Anche se il collezionismo presuppone il concetto di proprietà privata, molti esiti portano alla nascita di musei, biblioteche, archivi case-museo, luoghi legati alla proprietà pubblica che rendono perenne la specificità culturale delle collezioni realizzate e assolvono ad un compito educativo.

 

 

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