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Modellismo navale

 Vi siete mai chiesti, osservando un tramonto e scorgendo una nave rientrare in porto o solcare le onde: chissà quando è stato costruito il primo modellino di un nave?

Il modellismo navale è un’arte antichissima, è  innanzitutto una significativa operazione culturale perché richiede un’approfondita e minuziosa ricerca storica, che coinvolge poi sapere scientifico, tecnico ed artistico; è poi, un’attività dal gran valore sociale e costruttivo perché coinvolge persone, di ogni genere ed età, all’interno di un progetto, a volte condiviso, di continua ricerca, perfezionamento, studio ed inoltre, stimola l’apprendimento perché si tratta di una materia di studio, talmente ricca e vasta che,  esiste un vocabolario apposito per trattare la materia.

Più il modellista navale cerca, più conosce, maggiore è la sicurezza che acquista in sé e riesce ad essere così utile ad altri perché trasmette la sua conoscenza navale, il suo sapere e la manualità e, sentendosi utile, ogni modellista navale si sente parte di un vero e proprio equipaggio.

Il modellismo navale rappresenta un fonte inesauribile di esperienze ed opinioni perché promuove il dialogo e lo scambio di idee, rivitalizzando così i rapporti e le relazioni sociali tra le persone, fondamentali nella società civile.

Il modellista creando una sua opera rivive a ritroso i problemi e le difficoltà che hanno vissuto prima di lui gli uomini del passato e si chiede il perché di un certo tipo di taglio della vela o la forma migliore per uno scafo.

A volte il modellismo navale può trasformarsi in competizione, in occasione di gare o mostre, ma non sempre la cosa deve destare  preoccupazione, perché serve a rinnovare gli animi e a cercare dentro di sé  quella marcia in più per tirar fuori la capacità di saper fare, il livello di preparazione, l’abilità, la conoscenza ed inoltre, si apprende l’un l’altro, attraverso lo scambio.

Assistere ad una mostra di modelli navali permette di cogliere l’estrema ingegnosità dell’uomo, che si tratti di un principiante, di un esperto o di un semplice ammiratore, non si può non restare estasiati, dinanzi a creazioni di indiscutibile valore estetico ed economico, ricostruite  fin nei più piccoli particolari.

 La storia

 La nascita del modellismo navale risale all’età della pietra e ad attestarlo sono gli innumerevoli reperti di navi esposti nei musei tra i reperti archeologici più interessanti, ecco perché il modellismo navale può vantare origini più antiche e radici marcate nel campo del modellismo.

Il modellismo navale, come attività artigianale, risale alle civiltà egiziana,  tant’che nelle tombe dei notabili egiziani è in uso porre dei modelli di navi a simboleggiare il viaggio del defunto nell’aldilà, infatti famoso è il modello di una delle due Barche Solari di Cheope della IV dinastia, lunga più di 50 metri di lunghezza, costruita interamente in legno di cedro, attualmente  esposta presso la piramide di Cheope e rappresenta  il modello di nave più antico che si conosce perché risale a ben cinquemila anni fa.

Gli individui più poveri, che non possono permettersi un modello di nave, in dimensioni reali da portare nell’aldilà, ricorrono a modellini in scala.

Anche per le civiltà mediterranee è abitudine porre modelli di navi nel corredo funerario di personaggi di rango e appartenenti ad alti ceti sociali e di solito si tratta di modelli in terracotta o metallo, materiali resistenti insomma, e che per questo sono sopravissuti sino ad oggi e ce ne danno testimonianza.

Nel medioevo, dall’ XI al XVI secolo, il modellismo navale si dedica soprattutto alla fabbricazione di modelli da esporre come ex voto nelle chiese, per ringraziare dello scampato naufragio della nave o della ripresa del commercio marittimo.

Dal XVII secolo il modellismo navale viene praticato anche dai marinai stessi, che riproducevano le navi su cui aveva trascorso la loro vita, oppure erano i prigionieri a costruire modellini nei lunghi giorni di prigionia, utilizzando materiali di fortuna.

Il modellismo navale vive grande diffusione intorno agli anni venti del XX secolo, in seguito alla produzione di scatole di montaggio e dieci anni più tardi nascono innumerevoli riviste dedicate, grazie anche alla pubblicazione dei piani costruttivi delle antiche navi da guerra note al pubblico e che quindi suscitavano grande interesse e curiosità.

 Nel primo novecento anche per il modellismo navale, come per quello ferroviario o aereo, vengono distribuiti i primi kit in plastica, distribuiti fino agli anni cinquanta, allorquando compaiono veri e propri modelli da costruire, ma in polistirene, quindi un materiale qualitativamente migliore, lo stesso dei modelli navali odierni.

 Filoni del modellismo navale

Modellismo navale statico

 Due sono le aree di sviluppo del modellismo navale: la prima è il modellismo statico, che consiste nella riproduzione, in scala, di imbarcazioni antiche o moderne.

Un modello navale viene riprodotto utilizzando varie tecniche, ad esempio da un unico blocco di legno opportunamente ed adeguatamente scavato, oppure con un considerevole numero di tavolette di legno di uguale spessore sovrapposte orizzontalmente o affiancate, oppure utilizzando fogli di compensato, o ancora ricorrendo a pezzi preformati in plastica, utilizzando materiali metallici, ceramica o cartoncino.

Poi vi è il modellismo di arsenale, nel qual caso il modello viene costruito esattamente come la nave vera e che prende il nome, dai modelli che nel seicento vengono realizzati prima della costruzione vera, cioè i prototipi.

Il modellismo navale statico antico, soprattutto quello antico richiede da parte del modellista grande padronanza delle tecniche e dei materiali, grande sensibilità artistica ed un’approfondita ricerca delle fonti originali, dei documenti, dei progetti, dei disegni utilizzati all’epoca, quindi un’ottima conoscenza storica dell’architettura navale e in ultimo, ma non per questo scontato, occorre tanto, tanto tempo.

Il modellismo navale statico moderno invece, ricostruisce in particolare navi da guerra, risalenti alla seconda guerra mondiale, oppure navi mercantili e si  utilizza la plastica come materiale fondamentale.

     Modellismo navale dinamico

 Il modellismo navale dinamico consiste nella realizzazione di modelli di imbarcazioni in grado di navigare realmente e che, in genere, vengono comandati a distanza tramite un radiocomando.

I materiali specifici utilizzati sono a parte la materia prima, il legno, vengono utilizzati materiali plastici o fibra di vetro, leggeri e resistenti.

Le tipologie di modelli sono diverse e la differenza tra questi è il tipo di propulsione utilizzata, soprattutto perché si tratta di modelli utilizzati in occasione di gare e quindi vi è una classificazione che ne garantisce l’equità.

I modelli possono essere a vela, in cui la velatura è composta da due vele, denominate il fiocco e la randa ed in genere il radiocomando ha tre canali per comandare le due vele ed il timone separatamente.

Vi sono i modelli con motore a scoppio, in genere utilizzati nelle gare di velocità, con il motore specifico per uso marino, cioè dotato di circuito per il raffreddamento dell’acqua e sono modelli  dal costo relativamente alto.

 Poi vi sono i modelli con motore elettrico, modelli più semplici da guidare, ma anche da costruire ed in più con una spesa contenuta; si tratta di modelli navali lenti perché vi è il peso delle batterie e nel caso in cui si voglia forzare la velocità è fondamentale prevedere un sistema di raffreddamento per il motore, onde  evitarne la fusione.

Tra le curiosità vi è da segnalare, accanto a stupendi e costosissimi pezzi   da collezione, in osso, realizzati da prigionieri di guerra durante il periodo napoleonico, una stupenda riproduzione moderna del Gancia dei Gancia, un modello a scoppio, lungo più di 1,7 metri, presentato in occasione della fiera del modellismo giapponese, lo Shizuoka Hobby Show 2008, che supera i ben duemila euro di costo, un vero pezzo da collezione!

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