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FORMULA KARTING
Il karting è la più semplice forma di automobilismo sportivo, corso con minivetture dal telaio in tubolare d'acciaio privo di sospensioni e dotate di motore a scoppio. Le vetture sono dette kart o go-kart. Nato come hobby, il karting è ora il primo passo obbligato per i giovani che vogliano iniziare una carriera da pilota. I più grandi piloti di Formula 1 degli ultimi anni (Senna, Schumacher, Prost, Alonso, Fisichella, Trulli, Raikkonen, Button, solo per citarne qualcuno) sono stati dei kartisti di livello internazionale che non disdegnano di tanto in tanto di cimentarsi ancora in questa categoria dell'automobilismo sportivo. Si può affermare con buona approssimazione che il kart nacque ufficialmente oltre oceano nel 1956 e la diffusione, dovuta anche grazie risonanza della stampa, fu tanto rapida da stupire anche i pionieri di questa disciplina. Al tempo le auto da corsa diventavano sempre più costose, il numero di partecipanti si andava assottigliando ed il costo dei biglietti delle gare aumentava continuamente; il karting ebbe il merito di sanare, almeno in parte, questa situazione, richiedendo delle spese molto più contenute e un minore impegno di guida, pur dando sensazioni molto vicine a quelle delle auto da corsa. Nei primi anni sessanta arrivò anche in Italia sull'onda di una novità che proveniva dagli USA. In questo periodo relativamente lungo se rapportato agli sport motoristici i kart hanno subito un affinamento tecnologico: i materiali si sono evoluti, le forme si sono affinate, le lavorazioni meccaniche hanno innalzato il livello di precisione, carburanti e lubrificanti hanno aumentato il loro livello di protezione e prestazioni, i pneumatici hanno innalzato il loro livello di tenuta. Una cosa però il kart non ha subito: lo stravolgimento dell'idea iniziale che ispirò le prime realizzazioni; la filosofia dell'essenziale è rimasta essenzialmente invariata: un telaio nudo in tubi, un motore dalla semplicità assoluta, 4 ruote, le posteriori prive di differenziale, totale assenza di qualunque sistema di sospensioni. A distanza di 50 anni il kart è ancora tutto questo. L'acciaio utilizzato è comunemente al Cromo-Molibdeno ed il tubolare ha una sezione compresa fra i 28 mm ed i 32 mm. I tubi che costituiscono il telaio sono saldati a filo. Il disegno del telaio può essere più o meno movimentato ed utilizzare tubolare di sezione differente al fine di migliorare le caratteristiche dinamiche del mezzo ed eventualmente adattarlo al tipo di pneumatici utilizzato. Comunemente i telai costituiti da tubolari di piccolo diametro si adattano meglio alle gomme di mescola morbida, viceversa i telai costituiti da tubolari di grande diametro di adattano meglio agli pneumatici meno performanti. Il sistema frenante varia a seconda della tipologia di kart: quelli a marce hanno tre dischi, uno al retrotreno e due per ognuna delle ruote anteriori; i monomarcia hanno un singolo freno posteriore ma, negli ultimi anni, alcuni mezzi hanno anche dei piccoli freni anteriori ad azionamento manuale (molto utile per le staccate al limite). Attualmente i telai moderni offrono un numero consistente di regolazioni che permettono di modificarne il comportamento in pista. Le principali regolazioni, presenti su tutti i telai tranne su quelli destinati al noleggio, sono: la larghezza delle carreggiate (max 140 cm al posteriore), l'altezza dal suolo, gli angoli caratteristici dell'avantreno, durezza dell'assale posteriore e lunghezza dei mozzi (anteriori e posteriori). Alcuni telai offrono altresì la possibilità di aggiungere e rimuovere delle barre che permettono di variarne la rigidità. L'Italia è la patria del karting, lo si può notare dando un'occhiata alle più importanti case costruttrici e ai più rinomati team del Mondo, situati per la maggior parte nel settentrione: Tony Kartt, Zanardi, CRG, Maranello, Parolin, PCR, Intrepid. La prima differenziazione fra vari tipi di kart può essere fatta in base al motore: 4 tempi di derivazione industriale, 2 tempi 100cc racing, 2 tempi 125cc racing, 2 tempi 125cc TaG.
Nel 2007 sono stati introdotti i nuovi motori 125cc monomarcia per le categorie di livello internazionale (KF1, KF2, KF3), che andranno a sostituire nei prossimi anni anche a livello nazionale le varie classi 100cc. Questo allo scopo di limitare i costi di manutenzione, nonché facilitare l'utilizzo e la gestione anche a livello amatoriale. Infatti per regolamento tali motori devono essere equipaggiati con frizione centrifuga ed avviamento elettrico, pompa dell'acqua integrata e controalbero di bilanciamento, valvola allo scarico (non sui KF3, destinati ai piloti più giovani) nonché limitatore di giri impostato a seconda della categoria. Ovvero un'architettura simile a quella comunemente utilizzata dagli oramai classici 125cc TaG che tanto successo hanno avuto grazie ai relativi monomarca. Le categorie KF hanno assunto le seguenti denominazioni rispetto alle stagioni precedenti:
Le maggiori case internazionali di motori per kart sono italiane e tra le più importanti troviamo: IAME-Parilla, TM Racing, Vortex e PCR. I kart utilizzano pneumatici slick di larghezza 7.1 o 6.5 (posteriori, le ultime per Junior/KF3) e 4.5 pollici (anteriori) montati su cerchi da 5 pollici di diametro. I cerchi possono essere in alluminio o magnesio; il materiale con cui è fatto il cerchio influenza le temperature delle gomme. L'ampia superficie degli pneumatici, il peso ridotto in ordine di marcia e le mescole speciali utilizzate conferisco ai mezzi velocità di percorrenza delle curve ed accelerazioni laterali elevatissime. La seconda fondamentale differenziazione fra le categorie è proprio in base agli pneumatici: maggiore è il livello di tenuta offerto da questi maggiore è il livello di difficoltà e quindi prestigio delle categorie. Nelle categorie internazionali vengono utilizzati pneumatici talmente performanti da permettere una durata sufficiente a coprire la distanza di una gara (circa 22-25 Km). In caso di pista bagnata i kart vengono equipaggiati con pneumatici rain con dimensioni e caratteristiche simili. Altro fattore che ha allontanato molti piloti dalle gare è stato l'utilizzo, anche nelle categorie nazionali destinate ai non professionisti, di pneumatici tanto performanti che richiedono un impegno fisico ed economico eccessivo. Fisico per via delle notevoli accelerazioni che il pilota è tenuto a sopportare, economico in quanto tali pneumatici hanno una durata molto limitata ed un costo comunque piuttosto elevato. La maggiore casa produttrice di pneumatici per kart è ancora una volta situata in territorio italiano, ed è la Vega S.p.A. di Saronno (VA). In Italia ha sede anche la più piccola Le Cont S.p.A., conosciuta per lo più per essere fornitrice di alcune categorie nazionali di livello amatoriale. Nelle competizioni internazionali, oltre alla Vega, si stanno riaffermando le più conosciute a livello automobilistico Bridgestone e Dunlop, ma anche l'americana Maxxis. I motori 125cc a marce di ultima evoluzione permettono a questi mezzi di superare i 160 Km/h in gara ma, modificando il rapporto, si possono raggiungere anche velocità maggiori (anche oltre 200 Km/h). Le accelerazioni sono degne di una vettura di Formula 1: si accelera da 0 a 100 Km/h in meno di 3 secondi. |